martedì, gennaio 27, 2009

Sembra lo si voglia dimenticare

Non è un falso buonismo, non è assolutamente ostentare una facciata di cordiale comprensione-apprensione, seguire la moda comportamentale del bravo storico sensibilizzato nel ricordo di avvenimenti universalmente atroci.
E' semplicemente senso di umanità e profonda amarezza, impotenza, tristezza, di fronte a tutto ciò che è stato.
Spesso mi accorgo del fatto che su questo spazio non scrivo serie valutazioni personali, forse per paura di sbagliare, avendo ancora molte cose da capire, tendo comunque in generale a sottovalutare.

Questa sera però sono stato spinto da una rabbia improvvisa e gelida, mi sono stancato di udire la sommessa indifferenza della gente, che non credo non abbia un cuore, ma che si riveste di controtendenza, di fare alternativo e atteggia superba la propria indifferenza. Ci vorrà pur qualcuno che "fa l'alternativo", no? Freghiamocene, ed andiamo a festeggiare con una bella bevuta. Ma si.

Ho semplicemente chiesto di non dimenticare, anche se la vita va avanti, anche se ora altre migliaia di persone muoiono, ancora, come tutti i giorni nella storia dell'uomo che vive e che calpesta il suo simile per raggiungere i propri obbiettivi. Nel Vicino Oriente, come in tutte quelle regioni sconosciute o classificate di Terza importanza, in cui regna il dittatoriale silenzio nelle gole di uomini troppo stanchi per denunciare la sporcizia intorno a loro. Oppure codardi. Oppure siamo noi che non lo sappiamo.

Mi sento triste, perché tutto va in rovina, ma sento ancora voci soffiate che accarezzano la speranza puramente umana.
Sono fortunato, ho delle coperte sotto cui dormire.

2 commenti:

Marta ha detto...

il silenzio a mille sfaccettature...
l'equilibro è da raggiungere, ci sono molti ostacoli che, oltre a superare, bisogna conquistare...

Demian ha detto...

Dici bene...Noi abbiamo coperte sotto quali dormire.
E ogni piccolo conforto, che a noi sembra superfluo, è una benedizione.
Ma nessuno se ne accorge, ed è molto facile far finta di niente. Invece no: il male nel mondo c'è, e anche se non ci tocca direttamente, dobbiamo combattere per eliminarlo, e per prevenire un ritorno.
Per questo bisogna ricordare, parlare, far presente.
E chi se ne frega è povero di spirito.