lunedì, marzo 30, 2009

The strength of something you can't control

"Non, il n'y aura pas de diner avec Clayton Newlin, il n'y aura pas d'amour, tu m'as attendue des millénaires et je te pose un lapin, ton étreinte se refermera sur le vide, ton souffle ne brulera personne, je t'ai attendu depuis le jardin mais il ne se passera rien, tel est le souverain désir du malheur, je ne te dirai aucun secret, il est plus facile de mourir que de vivre, c'est pourquoi ma vie entière ne sera que mort, chaque matin, au sortir du sommeil, ma première pensée sera que je suis déjà morte, que je me suis donné la mort en disant non à l'homme qui était ma vie, comme ça, sans raison, sans autre raison que ce vertige qui pousse à tout rater, que cette puissance abjecte du mot non, ce non qui s'est emparé de moi au moment crucial de mon existence, éteignez les torches, enlevez vos beaux habits, la fete est finie avant d'avoir commencé, qu'il n'y ait plus de soleil, qu'il n'y ait plus de temps, qu'il n'y ait plus de monde, qu'il n'y ait plus de rien, que je n'aie plus dans le coeur cet énorme pourquoi, j'étais celle qui avait l'univers entre ses mains et j'ai décidé qu'il mourrait, pourtant je voulais qu'il vive, je ne comprends pas ce qui s'est passé".
Amélie Nothomb, Biographie de la faim

Y a-t-il de meilleures descriptions d'une telle sensation?








Tideland--

domenica, marzo 22, 2009

Annullamento

E preso d'improvviso da un raptus annientatore, di volontà distruttiva fulminea, cancellerei tutto quello che sono per ricominciare.
Perché perso in questo vuoto di Essere non so più cosa si deve fare di preciso, e ho un'angoscia che non riesco ben a concepire. Faccio finta che tutto sia niente, e spero di trascorrere ogni giorno sospinto e animato da caparbia costanza lavoratrice, cioè fare tutto quello che devo fare, e fare anche qualcosa di più, se riesco, senza sentimento provato e sensazione ad intaccare. Invece stupidamente non mi accorgo che già solo il fatto di affrontare il mondo illudendosi di una futura morte del pensiero sentimentale è espressione di qualcosa, quanta paura c'è.
Voglio non utilizzare più il congiuntivo, ma riuscire a dire anche a me stesso la realtà della mia debolezza senza l'illusione che un mero artificio grammaticale possa rendere la possibilità dell'affrontare l'azione stessa. Possa appunto. E vedere invece me a realizzarla questa possibilità. E' l'ammissione dello sbaglio che sono, ma della lacrima, perché vorrei raggiungere quello che non sono mai stato. Non come qualcun altro mi vuole, ma come può andare bene a me. Forse piano piano il passo riuscirò a farlo. E sbaglio già nel forse.

lunedì, marzo 16, 2009

DISRUPTION!

Un muro scosceso di montagna impervia può essere comunque scalato.
Puoi divertirti a far cader giù sassolini o massi nel constatare l'altezza raggiunta nella propria impresa di realizzazione.
Io voglio essere almeno un pò soddisfatto di me.
Perdita di controllo costruttrice, positiva, rivoluzione rossa socialista. Quella giusta.

domenica, marzo 15, 2009

Sogg

Sono deluso da me stesso, solo me stesso, quando riesco a far tornare per un pò tutto alla "normalità", e poi abbraccio nonostante tutto minuti di dispersione e addio chers efforts. Divago in una dimensione di nulla e mi illudo e mi trastullo. Ho tanta paura, e voglio scriverlo qui per liberarmene adesso, non perché qualcuno necessariamente lo legga.