Abbasso il volume della tv, a me fondamentalmente non è mai fregato troppo di moto o formule uno, se non per improvvisi sbalzi di compagnia virilmente accolta non con eccessiva noia.
Metto su nel mio pc le canzoni che ultimamente maggiormente allietano il mio tempo, umore altalenante, non riesco a controllarlo molto bene, questo sentimento di distratta atmosfera, sospeso in un vuoto emozionale che disarma nella sua inconsistenza.
Leggo molto. Mi piace. E sembra riesca quindi a trovare il momento per me stesso. Che però così tante volte tengo lontano per paura di svenire davanti al fantasma che si nasconde dietro alle mie fantastiche immaginazioni, penso e ugualmente cerco di non pensare. Mi piace a volte sentirmi lontano dal mondo, e troppe volte soffro di questa lontananza. Paura che io non sia preso in considerazione, paura frustrante di crescere troppo violentemente, sono fragile, debole, forte e autoritario.
Estraneo in un mondo che tante volte mi fa stare bene, ed alcune, altrettanto numerose, mi fa vomitare dall'indifferenza, e dalle frasi non dette.
Quando io so che voi sapete, e voi pensate che io non sappia. Idioti.
Decido io quando, ma non rompete.
Un soffio costante sul collo, un peso di correttezza da presentare con lento impegno, è tanto difficile crescere!
Timore del prossimo essere me stesso, e di tante parti di cuore ormai andate via col vento della transizione, tante persone che amo non ci sono, non come prima, ed io a volte ne vengo nuovamente turbato.
Pensieri improvvisi e fastidiosi. So di essere debole, ma quando la palese verità si fa concretezza nel pulsare del sangue nel cuore, ne soffro e vorrei essere sordo allora, non solo di orecchi.
Il silenzio certe volte è tanto bello.
Lacrime non ce ne sono, perché la tristezza e il dolore sono altre amiche di questo stato di eccessiva astrattezza che sento dentro, e che mi rende solo? incompreso, perché io così voglio mostrare me stesso alle mie stesse Luci?
Apatica visione del mondo che circola.
Accade di sentirsi frenati da impulsi troppo spesso nemici.
Accade di sentirsi frenati da impulsi troppo spesso nemici.
L'unica chance si annida nella forza del proprio corpo: dai un calcio a tutta quella matassa di ritorta inettitudine e fai una ruota, sorridente. Sorridendo.
(Stai attento a non eseguire bruschi movimenti mai effettuati prima, potresti farti del male)