Buio. Peste nero corvino, violacea dimenticanza del vivere. Si trastullan in una straziante assenza di movimento voluta e così dolce e divoratrice. Vuoto intorno alle mie antenne captatrici di messaggi per il bel lontano avvenire. Mi sembra tutto fermo, e dentro provo angoscia e dolore e indefinibile nero. Il tempo che non basta,la vita che non è vissuta,io che non mi conosco e ri-conosco. Che palle. Vorrei avere la cazzutaggine di Nana e andarmene via. Ma so che sbaglierei, dovunque andrai Yourself ti rincorre. Ma credo che a stento potrei riconoscerlo. Eppure lo maledico sempre per la vacuità che spruzza tra i legamenti dei miei muscoli, vorrei essere sostanza e capire tutto ciò che è materiale, ma che nonostante le molecole aggregate mi sfugge e annienta la buona volontà. Che vuoto sento e che cuore senza sentimento alcuno! Amore doveva pur essere l'ultima larva ad alleviare la lucida consapevolezza dell'inconsistenza del tutto. Che io non voglio lasciare così. E poi in questi giorni non ascolto per niente la musica